Fabio Tosolin (AARBA)
Il 22 Agosto 2011 è morto il Prof. Ettore Caracciolo, pioniere della Behavior Analysis in Italia, un divulgatore instancabile, un epistemologo meticoloso, un ricercatore e scrittore indefesso e irrequieto.
A lui – presidente onorario di AARBA – è dedicato questo congresso in cui la comunità scientifica gli renderà omaggio istituendo una borsa di studio a lui intitolata.
Ordinario di psicologia clinica alla Facoltà di Medicina di Milano, Caracciolo è stato tra i massimi studiosi al mondo di metodologia della ricerca scientifica applicata ai comportamenti. Il professore ha dedicato la vita alla Psicologia Scientifica e alla sua divulgazione in Italia: senza temere smentita, possiamo dire che se non ci fosse stato lui […]
Roberto Truzoli (Università degli Studi di Milano)
“Sono stato l’ultimo allievo di Caracciolo” è la frase che mi capita di pronunciare con colleghi di nuova conoscenza per sintetizzare il mio rapporto con il Prof. Ettore Caracciolo. Questa sintesi non esprime certo la ricchezza scientifica e umana che ha caratterizzato questo rapporto. Più in dettaglio, la ricchezza scientifica si è espressa come opportunità di crescita metodologico-scientifica – ma anche clinica – offerta dal Professore la cui curiosità e vivacità intellettuale era ed è ben nota. L’importanza che attribuiva a una solida formazione metodologico-statistica, è enfatizzata da una frase riportata nella sua illuminante “Prefazione alla “bibbia” della statistica non parametrica di Siegel e Castellan: “…un’opera scientifica rappresenta un prodotto in cui il contenuto è quasi nullo, mentre la metodologia è quasi tutto”. […]
Santo Di Nuovo (Università di Catania)
Quando nel lontano 1974 ebbi modo di accedere all’Università come assegnista di ricerca, il mio maestro, Angelo Majorana, mi consigliò un viaggio a Messina per presentarmi al professor Caracciolo, esperto di metodologia e statistica, da cui avrei potuto imparare qualcosa di utile anche per la formazione clinica. Tornavo appena da Padova, dove avevo avuto la fortuna di avere il grande Fabio Metelli come mentore di approcci metodologici e statistici di grande interesse, pionieristici per quei tempi […]
Maria Serena Veggetti (Sapienza Università di Roma)
Credo che chiunque abbia conosciuto Ettore Caracciolo possa ricordare il suo rigoroso anelito galileiano per la ricerca sperimentale.
La psicologia scientifica parla il linguaggio dei numeri, diceva, e lo ha anche scritto e dimostrato nei suoi contributi. L’amore per l’articolazione del disegno sperimentale lo avvicinava e lo rendeva capace di comunicare, come pochi, con Renato Lazzari, per anni direttore dell’Istituto di Psicologia della Facoltà di Medicina e poi del Dipartimento di scienze psichiatriche e medicina psicologica a Roma Sapienza […]
Carlo Lenti (Università degli Studi di Milano)
Ho piacere di contribuire al ricordo di Ettore Caracciolo con una breve testimonianza dell’allievo e dell’amico.
Ho conosciuto il Prof. Ettore Caracciolo più di quaranta anni fa, quando frequentavo il IV° anno di Università, e l’Istituto di Psicologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano era ancora al grattacielo Pirelli.
Ricordo di allora, e degli anni successivi in cui frequentavo l’internato, l’appassionato interesse di Caracciolo per la formazione degli studenti che cercava di guidare verso il metodo sperimentale in psicologia […]
Carlo Trombetta (Direttore della rivista “Psicologia dell’Educazione”)
La vita umana è intessuta da affetti, sentimenti, oltre che da pensieri e progetti. Tutto questo è anche il risultato di alcuni incontri che, casualmente o no, c’indicano una certa strada che ciascuno potrà, se vorrà, percorrere. Ci sono alcuni incontri che costituiscono delle pietre miliari nella vita di ciascuno, in quanto indicano, sia tempi e luoghi del nostro percorrere, sia modalità con le quali compiere un certo tragitto. […]
Gabriella Ba (Università degli Studi di Milano)
Vent’anni, il Prof. Caracciolo, la lezione di Psicologia Clinica, tutto diverso, non la cattedra, non gli studenti con gli appunti, ma un’arena, dove mi ha messo in mezzo seduta su una sedia, e tutti interagivano, mi facevano domande ed io davo risposte non senza imbarazzo e timore, e lui estrapolava e interpretava e spiegava i diversi comportamenti. Insegnamento affascinante il suo, sul campo, interattivo, dissacrante, per allora alternativo, diverso. Ettore Caracciolo, persona speciale, forte e complicata, rigoroso verso la scienza, a volte ironico, spesso “competentemente” irrisorio verso chi non stimava, verso i furbi, gli ignoranti, i profittatori o chi, secondo lui, a torto deteneva il potere.
Lydia Franceschi, (Fondazione Roberto Franceschi Onlus)
Ho conosciuto Ettore Caracciolo nel giugno del 1966, durante un convegno sull’apprendimento che si era tenuto a Milano, nella sala della Provincia, in via Corridoni.
In quel periodo usufruivo di un comando presso la cattedra di psicologia dell’Università Statale di Milano. Il giorno successivo lo incontrai nello studio del Professor Cesabianchi. A un certo punto mi disse: “Ho avuto il trasferimento dall’Università di Messina alla cattedra di psicologia clinica in Statale, che occuperà i locali di proprietà dell’università, in Viale Regina Giovanna. So che presso la sua scuola lei aveva una sezione di motulesi gravi, avrà fatto certamente un po’ di esperienza […]
Leggi i contributi per esteso.
Ramona Houmanfar (University of Nevada), Todd A. Ward (University of Nevada)
The current paper describes a program of research focused on extrapolating processes from Acceptance & Commitment Therapy to organizational settings. While a fair amount of research has accumulated in this area over the past decade, the current line of research seeks to expand on previous work through the development of online modules. The modules described in the current paper target value clarification, goal setting, and perspective taking and, due to their brief duration and automated nature, offer practical advantages over the typical workshop format. The paper concludes with recommendations for the expansion of the current line of research into the area of behavior-based safety.
Keywords: Acceptance & Commitment Therapy, Value Clarification, Goal Setting, Perspective Taking, Behavior Based Safety, Organizational Behavior Management
Mark Alavosius (Cambridge Center for Behavioral Studies)
Hospital settings expose workers and patients to an array of risks for injury and illness. Behavioral factors abound and preventions of injury and illness require comprehensive safety systems. The literature provides ample evidence that behavioral technologies are effective in establishing safety practices. Best practice requires organizational supports to integrate behavioral control with other safety initiatives.
Keywords: healthcare, behavioral safety, systems analysis
Lori Diener-Ludwig, Ph.D. (Performance Blueprints, Inc.)
This paper provides an overview of how to conduct a Behavioral Systems Analysis by outlining six critical Performance Truths that must be addressed to make any sustainable organizational improvement. The systems approach presented here ensures that the appropriate performance support is designed at all levels of an organization for any change initiative. A diagnostic tool, the Behavioral Systems Analysis Questionnaire is offered as the basis for conducting an analysis in any organizational setting by asking the right questions to identify the critical areas in which to focus improvement efforts. This tool allows the analyst to follow a comprehensive and methodological framework that addresses each Performance Truth and can be replicated in any organizational setting.
Keywords: Behavioral Systems Analysis, Behavioral Systems Analysis Questionnaire, Performance Improvement, Organizational Behavior Management, Performance Truths
Timothy D. Ludwig (Appalachian State University)
Behavior-Based Safety (BBS) has enjoyed popularity based on its scientifically validated and real-world tested effectiveness in reducing injuries. BBS has its roots in the field of Organizational Behavior Management (OBM) that applies behavior analytic techniques to provide organizational solutions to increase improve performance in the workplace. BBS and OBM share many similarities such as systems analysis, a focus on observable behaviors and evidence-based interventions and the use of assessment to understand the contingency environment of the behaviors targeted. OBM goes beyond the safety variables targeted by BBS to other organizational performance variables of interest to organizations (quality, productivity, pay systems and incentives, leadership, training, political behaviors, absenteeism, marketing, and security, to name a few). Nevertheless, BBS and OBM share the same source of behavioral excellence that reinforce positive, proactive behaviors such as reporting, communication (including coaching and collaborating), problem solving, and data-based decisions that have system-wide implications for organizations.
Keywords: Behavior-Based Safety, Organizational Behavior Management, Quality and Productivity
Ramona Houmanfar, Nischal Joseph Rodrigues (University of Nevada)
This paper focuses on the role of communication in organizational leadership. We draw upon literature on rule governance to discuss how understanding communication networks and the nature of verbal rules may contribute to understanding of the issues involved in re-engineering coordinated behaviors of teams in organizations. This discussion will include an analysis of leadership communication as related to different teams of employees in organizations.
Keywords: Leadership, communication networks, rules, derived relational responding, interlocking behavioral contingencies, environmental ambiguity
Roberto Fiandri (Confindustria Bergamo), Adriano Bacchetta (AARBA)
Nel 1942 il prof. Virgilio Lazzeroni introduce in Italia il comportamento come oggetto della ricerca psicologica. Per la prima volta in Italia si fa strada l’idea che il comportamento umano possa essere indagato con metodi scientifici e che possa essere previsto e controllato al pari di qualunque fenomeno naturale. Nel 1972 un altro medico e accademico italiano, Ettore Caracciolo, organizza presso il Centro Europeo dell’Educazione di Villa Falconieri a Frascati il convegno internazionale Recenti Sviluppi nella Psicologia dell’Apprendimento”. Partecipano i maggiori esperti dell’apprendimento a orientamento comportamentista, tra cui Hans J. Eysenck, Fred Keller, Victor Meyer, Isaias Pessotti, Marc Richelle. In seguito a queste sollecitazioni culturali si forma un gruppo di persone attorno all’internato dell’istituto di Psicologia della Facoltà Medica di Milano e alla figura di Ettore Caracciolo, che sviluppano tematiche teoriche dell’analisi del comportamento e applicazioni con particolare riferimento al campo dell’educazione normale e speciale. Nel 1977 nasce la prima società scientifica di psicologia del comportamento, AIAMC, e con essa le prime scuole di analisi e modificazione del comportamento in ambito prevalentemente clinico ed educativo. […]
Alberto Testi, Susanna Magetta (Whirlpool EMEA)
Nel 2010 Whirlpool EMEA (Europe, Middle East and Africa) ha deciso di adottare il protocollo B-BS al fine di migliorare ulteriormente le condizioni di sicurezza dell’ambiente lavorativo. È stato selezionato un sito produttivo pilota dove introdurre il protocollo B-BS, con l’obiettivo di valutare la migliore modalità applicativa, che tenesse conto delle caratteristiche organizzative e gestionali dei siti produttivi Whirlpool e che potesse diventare poi lo standard per le successive applicazioni negli altri siti del gruppo.
Parole chiave: B-BS, Whirlpool, Settore Metalmeccanico, Osservazione, Safety Leadership
Toni Barp, Sebastiano Cannata, Davide Croda (DIAB Italia)
Il presente articolo riassume la varie fasi del percorso dell’applicazione del protocollo B-BS nello Stabilimento DIAB di Longarone (BL).
1.La fase di attività; del Gruppo di Progetto
2.La formazione dei Safety Leader degli osservatori
3.L’avvio del processo
4.La metodologia e i numeri
5.Aspetti critici e azioni conseguenti
6.I risultati 7.Considerazioni finali
Parole chiave: B-BS, Settore Gomma-Plastica, Risultati, Osservazione, Safety Leadership
Alessandro Merlo (Heineken Italia)
L’articolo descrive il contesto produttivo e la cultura aziendale di tutti gli stabilimenti Heineken in cui è stato avviato il protocollo di B-BS. Poi descrive alcune caratteristiche peculiari, come il processo di auto-osservazione e il programma di B-BS Token Economy integrato nel premio di partecipazione, già avviato dall’azienda. L’ultimo paragrafo descrive i risultati ottenuti a un anno dal suo avvio.
Parole chiave: B-BS, Settore Alimentari, Corporate, Osservazione, Auto-osservazione
Canio Petragallo, Antonino Della Porta, Giorgio Ludovici, Karl Petre (Techint)
Operare in Sicurezza non può prescindere dal contesto socio-culturale nel quale si interviene, soprattutto quando motivazioni esterne ed estranee giocano un ruolo fondamentale in quanto al rispetto delle regole definite. Techint E&C negli anni scorsi ha realizzato un importante progetto sul delta del Nilo a Damietta in Egitto. Per l’intero progetto, della durata di 4 anni, il management Techint, con pieno commitment del Cliente E-Methanex, ha implementato, per la prima volta, un processo di gestione della Sicurezza basato anche sull’osservazione dei comportamenti (B-BS).
Parole chiave: B-BS, Cultura, Medio-Oriente, Africa, Cantiere, Costruzioni
Rosane Buttgen, Gianpiero Leva (Embraco)
In Embraco Italia il processo B-BS é iniziato a Giugno 2011, secondo un piano Corporate che ha coinvolto tutti gli stabilimenti del mondo Embraco (Brasile, Cina, Slovacchia, Usa e Mexico), in cui lavorano più di 10mila persone. Il progetto – fortemente voluto dalla Direzione Operation della Corporate – è stato avviato per migliorare le condizioni di sicurezza di tutte le aree lavorative, con l’obiettivo sfidante di avere Zero Infortuni Invalidanti entro il primo anno dall’avvio, e cercare di ottenere Zero Lost Injuries negli anni successivi.
Parole chiave: B-BS, Embraco, Key Performance Indicator, Leadership, data-driven, industria metalmeccanica
Timothy D. Ludwig (Appalachian State University)
Typical safety management has been characterized by a reliance on antecedent strategies and outcome-based consequences that have limited effectiveness. Injury control techniques that lead to reliable and robust safety outcomes have been derived from empirical results based in behavioral science. The culmination of many scientific efficacy studies have led to the development of Behavior Based Safety which, in its many manifestations, have been shown effective in numerous case studies. Foundational empirically-tested variables in BBS include the pinpointing and measurement of behavior and behavioral feedback. Further refinement of BBS occurred when processes were developed and evaluated that provide employees with individualized feedback (in addition to group feedback) through a peer-to-peer observation process that allowed for more frequent and immediate reinforcers. BBS process improvements have also been realized through process measurement and feedback while allowing for greater employee participation in BBS design and implementation. All of these evidence-based refinements have allowed the employee to come in greater contact with multiple reinforcers that select both safety program participation (process) behaviors as well as the targeted personal safety behaviors.
Keywords: Behavior-Based Safety, Peer-to-Peer Observations, Behavioral Feedback, Process Feedback
Luciano Di Donato (INAIL)
L’incremento dei dispositivi di protezione nelle aree di pericolo delle macchine risulta spesso in conflitto con la operabilità e la manovrabilità delle stesse. Con l’introduzione di sistemi tecnologici sempre più complessi gli utilizzatori non sempre sono in grado di distinguere i pericoli che discendono dalla manipolazione. L’incalzare dei crescenti ritmi di produzione presso le aziende costituisce inoltre un elemento di disturbo nei riguardi del comportamento dei lavoratori. La maggior parte degli operatori sulle macchine accettano un maggior rischio, mediante la manipolazione, al fine di soddisfare prioritariamente le esigenze di produzione a scapito di quelle della sicurezza. Frequentemente la manipolazione è tollerata o perfino attesa dai responsabili aziendali.
Mark Alavosius (Cambridge Center for Behavioral Studies)
As behavior analysis makes inroads into the management of many critical activities within organizations, the need for quality assurance rises. Accreditation provides an independent, third-party review of organizational change and offers an objective method to gage the effectiveness of behavior management initiatives. Accreditation can validate that organizational behavior management is used effectively to achieve desired outcomes such as increased safety for workers, better customer service, improved productivity, environmental protection, and efficient use of natural resources (e.g., sustainability practices).
Keywords: Organizational leadership, quality assurance, evidence-based
Alessandro Valdina (AARBA)
The present article will describe the road map followed by AARBA in the definition of the B-BS Requirements, according to the severe international standards for certifications and to the rigorous findings of the behavioral science. Then, the article will highlight the main requirements a company has to comply in order to be B-BS Certified.
Keywords: Certification, B-BS, Outcomes, Behavior, PDCA Cycle, Certification Bodies.
Fabiola Casarini (Università degli Studi di Parma), Francesca Cavallini (Centro di Apprendimento e Ricerca TICE), Fabio Tosolin (AARBA), Silvia Perini (Università degli Studi di Parma)
Nonostante il lavoro di Skinner sia spesso stato descritto come una teoria, ora è disponibile un corpus di ricerche di base, ed applicate, che sta sostenendo ed espandendo la teoria. Greer & Keohane (2005) hanno identificato oltre 88 esperimenti applicati dedicati a verificare la teoria, ed altrettanti lavori di scienza di base sulle “relational frames” (Hayes. et al., 2000). La psicologia cognitiva offre un numero ancora più elevato di teorie ed ipotesi che, quando sostenute dai dati delle scienze cognitive hanno mostrato che, a fronte di risultati simili, le procedure utilizzate erano operativamente simili a quelle identificate nell’analisi del comportamento. Il Verbal Behavior di Skinner (1957) ha indicato la strada per un programma di ricerca in grado, in poco più di un trentennio, di arrivare vicini all’operazionalizzazione di complessi repertori cognitivi. Lungo il cammino, nel desiderio di portare approcci sempre più scientifici all’istruzione, i ricercatori occupati in educazione o riabilitazione hanno avuto bisogno di curriculum funzionali in grado di identificare, in ordine di comparsa evolutiva, i repertori corrispondenti a operanti verbali semplici o superiori (“higher order operants”). Gli sforzi di tutti i ricercatori di Scienza del Comportamento Applicata (ABA) sono oggi volti all’utilizzo di tutta la mole di risultati sperimentali già raccolti sullo sviluppo del comportamento verbale, per identificare le necessità di bambini a cui mancano, e studiare, comprendendone le variabili in gioco, molte componenti, non ancora verificate, della teoria skinneriana […]