Interventi dei relatori internazionali – Roma, 14 giugno 2017
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Timothy Ludwig (Appalachian State University)
Abstract
“It’s just my bad luck to have a dad that’s a safety geek” my son exclaimed. The issue between my oldest son and his safety-consultant dad had to do with wearing elbow and knee pads while skate boarding. He had stopped wearing them because they “hurt his performance” and “looked stupid”. Thus, we had one of those early adolescent talks between fathers and sons: “So son, I’ve seen you with the scrapes and bruises. You’ll be able to avoid those and more serious injuries if you wear the pads. So why are you not wearing them?” “Dad,” my son said with some impatience as if I was missing the obvious. “They are uncomfortable and sweaty. And they make me less safe.” “Less safe? “, I said with astonishment. “Let me cite some safety statistics …” “But you’ve seen the tricks I do where I use my legs like arms to flip the board. Those leg pads keep me from bending my knee well enough and then get in my way. When that happens I’m more likely to get hit by the board, fall and get hurt.” In my behaviorist’s mind I knew he was right. Consider the concept of the basic Response Cost. Simply stated, the personal cost my son experienced for complying with my request to wear pads (from his perspective) was: a) discomfort, b) inhibit performance, c) inconvenience to put on, and d) looking silly (with the bulging knees and elbows that was not the fashion for pre-teens). In contrast, what was the benefit for wearing pads: a) Dad’s approval. Thus, Response Cost was greater for safety behaviors. When the costs outweigh the benefits, the safety-related behavior does not happen, it would be punished….
Lori H. Diener-Ludwig (Performance Blueprints, Inc.)
Abstract
Employee safety meetings are a good thing. They communicate your safety message and allow the sharing of up-to-date information on hazards and changes in the workplace. They also cost a lot in labor hours and preparation time, perhaps more than you think. Have your safety meetings devolved into a monotone voice going through rote material via a PowerPoint presentation while bored employees slouch in their seats? This presentation will introduce you to a performance-based solution to increase engagement in your monthly safety meetings and transfer important safety skills and knowledge to the job. This performance-based approach encourages work teams to take action on their safety concerns, continuously improve safety tools and processes, and participate in safety related discussions and activities beyond the safety meeting itself….
Julie M. Smith (ChangePartner, Inc.)
Abstract
Dr. Julie M. Smith will compare and contrast a behavior-based approach to performance improvement with other improvement methodologies. She will show how behavior analytic principles and tools have been used to reliably hardwire “behavioral excellence” in three healthcare applications….
Lori H. Diener-Ludwig (Performance Blueprints, Inc.)
Abstract
To sustain a Behavior-Based Safety program through its maturity, multiple people must be aligned including leaders, support teams and front-line employees. Alignment can seem overwhelming due to the complexity many moving parts and priorities. Performance management is a technique used to achieve desired results by engineering behaviors of multiple people across the complexity of your organization. The method examines each key role as a Human Performance System, a model that describes the variables influencing your people, working in your system, governed by behavioral law (Rummler, Rummler & Ramais, 2010). This presentation will introduce you to a template to design and diagnose performance allowing you to manage various key roles in your BBS program illustrating how to systematically troubleshoot performance issues…
Julie M. Smith (ChangePartner, Inc.)
Abstract
Dr. Julie M. Smith will share the successes and challenges of developing a powerful, outcomes-driven, behavior-centric performance improvement tool in partnership with Nemours Children’s Health System. The goal is to use technology and human-to-human touchpoints to hardwire “behavioral excellence” across Nemours’ healthcare system over a two-year period.
Simposio 1: B-BS nelle aziende di produzione – Roma, 14 giugno 2017
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Fabio Cellai (Plant Manager di Ahlstrom)
Diego Vaccarotto (HSE Manager di Ahlstrom Munksjo Italia)
Abstract
La BBS è stata adottata negli stabilimenti Ahlstrom-Munksjö di Mathi (TO) e Fabriano (AN) con l’intenzione di infondere nuova energia ad un sistema di gestione e miglioramento della sicurezza che era nel 2014 in una fase di stallo. Gli stabilimenti, che producono carte speciali e materiali in fibra e contano circa 600 dipendenti, si sono in realtà avviati verso un cambiamento culturale. Dopo tre anni il precedente sistema, solido in termini di indice di infortuni (con una media di 2/3 piccoli infortuni all’anno) e basato da un lato sul miglioramento continuo delle condizioni di sicurezza e di ergonomia e sui suggerimenti dei dipendenti e, dall’altro, su un rigoroso sistema disciplinare, si è profondamente modificato. Oltre ad aver raggiunto dal 2015 il risultato “zero infortuni”, si è infatti diffusa la cultura della misurazione dei comportamenti accanto a quelle dei parametri tecnici e dei risultati; inoltre, è diventato una consuetudine che tutti, a tutti i livelli, osservino e siano osservati, eroghino e ricevano feedback sui propri comportamenti. Quali sono gli ingredienti di tale successo? Innanzi tutto una metodologia dalle solide basi scientifiche applicata in maniera rigorosa, ma anche il coinvolgimento di tutti i dipendenti nei vari ruoli del processo ed il forte committment della direzione aziendale, inteso come monitoraggio continuo dell’andamento del processo e come coinvolgimento di tutto il management team nelle osservazioni in campo nonché nel supporto a safety leader ed osservatori…
Vincenzo Greco (Amministratore Delegato di Sarlux)
Walter Cocco (HSE Manager di Sarlux)
Abstract
Il management di un’azienda è responsabile di testimoniare in maniera tangibile le politiche e i valori aziendali. Questo, attraverso programmi ed iniziative che discendono e contengono i valori, dovendo rispondere in maniera convincente al quesito circa il perché persegue il miglioramento della performance della sicurezza. La Sarlux, fino all’introduzione della B-BS, ha da sempre adottato un approccio prescrittivo della sicurezza, tipico della raffinazione e power. Con la B-BS ha scelto nel 2015 la strada della partecipazione della popolazione dei lavoratori, cogliendo l’opportunità di capitalizzare sulle migliaia di osservazioni dei propri lavoratori. L’incoraggiamento dei comportamenti positive, da parte dei livelli manageriali, si è tradotta in una presa di conoscenza di un valore aziendale che precedentemente appariva essere semplicemente un obiettivo. Il processo di formazione, rivolto ai lavoratori di Sarlux, grazie al forte committment da parte della direzione aziendale, ha avuto un forte impatto oltre che sui lavoratori diretti anche sul comportamento delle imprese. I comportamenti positivi inevitabilmente hanno messo in risalto sempre più quelli negative, che gradualmente si estinguono, portando ad un cambio culturale che diversamente non avrebbe luogo.
Gianmarco Gianesello (Industrial Operations Director di MELCOHIT)
Francesco Marella (Head of Environment, Safety & Health di MELCOHIT)
Cristina Lionetti (Environment, Safety & Health Specialist di MELCOHIT)
Abstract
Mitsubishi Electric Hydronics & IT Cooling Systems S.p.A. è un’Azienda Leader nei sistemi centralizzati di climatizzazione con sedi produttive in Italia, Cina ed India. Con l’obbiettivo di tutelare la salute e sicurezza dei propri dipendenti, e raggiungere l’obbiettivo di “zeri infortuni”, l’Azienda ha prima applicato un severo piano di miglioramento delle condizioni tecniche e organizzative, culminato nella certificazione BS OHSAS 18001 e successivamente un progetto di B-BS per la gestione del “fattore umano”, ovvero il comportamento dei dipendenti. La B-BS insegna che ogni comportamento si mantiene nel tempo se sostenuto da “conseguenze”. Per mantenere i processi volti a ottenere i risultati aziendali è necessario che tutti coloro che partecipano al processo abbiano le opportune “conseguenze” e sarebbe erroneo pensare che le “conseguenze” siano limitate al comportamento di sicurezza del personale “in campo”, ma devono essere estese a tutti i livelli dell’organizzazione. Il seguente articolo descrive quali comportamenti i team leader, il direttore di stabilimento e l’amministratore delegato devono attuare per garantire il buon funzionamento del processo. Sottolinea infine come tutti i responsabili debbano essere consapevoli che il loro comportamento influenza quello dei collaboratori e che i comportamenti di tutti debbano essere allineati con l’obiettivo più generale dell’organizzazione…
Lorenzo Bonacina (Direttore dello Stabilimento di Forlimpopoli di Marcegaglia)
Claudio Casadei (Responsabile del servizio di prevenzione e protezione di Marcegaglia)
Abstract
Come ogni progetto innovativo, la BBS necessita di una visione aperta, globale e della volontà nel volerla applicare da parte della Direzione di Stabilimento, nonché del Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Lo stabilimento Marcegaglia Specialties S.p.A. di Forlì impiega poco più di 400 lavoratori su un’area di 120 mila metri quadrati e consta di dieci reparti: il fulcro dell’attività sta nella produzione di tubi elettrosaldati in acciaio inox che, proprio per le sue caratteristiche di resistenza, nasconde diverse insidie prime fra tutte la maggior resistenza, il maggior incrudimento che genera rischi da taglio con probabilità di accadimento dell’evento piuttosto elevate… Come “non tutti i lavoratori sono ben disposti nel recepire le novità”, allo stesso modo possiamo dire dei Preposti. Sarebbe troppo semplice dire “questa è la volontà della Direzione: fatevela andare bene!”; piuttosto la BBS è un percorso che più è condiviso e più facilmente permetterà di raggiungere il risultato finale. Il clima di lavoro, le caratteristiche dell’ambiente professionale circostante, il sentirsi parte di un team, direzionano verso un unico obiettivo gli sforzi, nonché le risorse impegnate, al fine del raggiungimento del risultato prefissato. L’azienda, molto sinteticamente, non è altro che la sinergia di persone e di diverse figure professionali: Dirigenti (o Datore di Lavoro), Preposti e Lavoratori….
Michela Meneghel (EHS Country Leader e RSPP di GE Gris Solutions)
Abstract
Come fare ad aumentare la partecipazione e collaborazione di tutte le figure preposte alla sicurezza a partire dai lavoratori? Come farli divenire “attori protagonisti” nella gestione della sicurezza in azienda, creando così nel contempo anche le condizioni per la diffusione della cultura della salute e sicurezza che porti tutti i soggetti “oltre” il formale adempimento di legge? Questo ci siamo chiesti quando nel 2012 abbiamo deciso di implementare il protocollo B-BS nel nostro stabilimento Grid Solutions di Noventa di Piave. Chiave di volta del successo di questa nostra scommessa è stato il committment dell’alta direzione, senza il quale il progetto avrebbe avuto una vita breve. Un progetto fortemente promosso dai vertici aziendali con il supporto del responsabile della sicurezza e del rappresentante dei lavoratori: essi hanno creduto nel cambiamento culturale che la B-BS avrebbe potuto portare e con entusiasmo ed un duro lavoro sono riusciti, anche tramite interventi mirati, a sensibilizzare ed infine conquistare tutti i partecipanti, nessuno escluso. Training a tutti i livelli e coinvolgimento ampio e costante di tutto il personale han fatto sì che dopo 4 anni i risultati fossero estremamente tangibili! Riduzione degli infortuni e dei comportamenti a rischio, proattività dei lavoratori che moltissime volte contribuiscono essi stessi alla soluzione, permeazione della cultura della sicurezza attraverso tutti gli strati aziendali e, dulcis in fundo, la certificazione ottenuta nel 2016 a coronamento di un grande impegno profuso negli anni e un ottimo lavoro di squadra, voluto e coordinato dalla Direzione…..
Francesco Dessì (Warehouse Manager e Componente della Logistics Safety Community di Heineken Italia)
Abstract
In un panorama in cui le grandi aziende affidano le loro attività con minore impatto sul business ad aziende terze che fanno della logistica il loro punto di forza, si evince una maggiore distrazione alle tematiche sulla sicurezza. La probabile causa è riconducibile a contratti basati sulla produttività dove la forza lavoro è elemento imprescindibile e come tale viene misurata con indicatori spesso troppo sfidanti. È così che la percezione del rischio assume una forma più astratta in quanto ostacolo alla normale operatività con il risultato di un crescente numero di eventi legati alla sicurezza. In questo scenario occorre dunque soffermarsi ad analizzare lo stato dell’arte pianificando un percorso che abbia come “comun denominatore” la sicurezza delle persone. Con la consapevolezza che gli eventi più gravi hanno origine da comportamenti errati l’approccio BBS è in grado di garantire un veloce ripristino delle “basic conditions” trasmettendo nella forza lavoro un meccanismo virtuoso e premiante…
Enrico Castelli (OpCo Workplace & Safety Manager di Heineken Italia)
Abstract
La Behavior Based Safety è applicata in maniera intensiva all’interno di Heineken Italia, dove gli stabilimenti produttivi ed i magazzini di distribuzione rappresentano un ambiente di lavoro ideale, con un elevato numero di osservatori potenziali in grado di osservare i comportamenti dei lavoratori e dare, con la logica PIC/NIC, dei feedback positivi, immediati e certi. Diversamente dall’ambiente produttivo, il personale di vendita, ed in generale chi guida una vettura o un autocarro, lavora (guida) normalmente da solo, e quindi senza osservatori, o comunque con limitate possibilità di avere passeggeri a bordo in grado di osservare i propri comportamenti durante la guida. In questa situazione una checklist manuale di auto-osservazione può essere comunque applicata, garantendo però un processo sicuramente di minore efficacia rispetto all’osservazione tradizionale. Con questo progetto, sviluppato con la collaborazione di BT-Behavioral Technologies, si è voluto sfruttare gli strumenti già in possesso degli autisti (gli smartphone): a) per rilevare alcuni parametri oggettivi di guida, quali la velocità e le accelerazioni del veicolo, da confrontarsi rispettivamente a velocità massima ammissibile e valori di accelerazioni longitudinali e trasversali “indicativi” di una guida sicura; b) per supportare il guidatore nella sua auto-osservazione, attraverso una serie di domande casuali sui comportamenti di guida, con risposte semplici (Si/No) da parte del guidatore stesso (p.e. hai utilizzato lo specchietto retrovisore prima dell’ultima curva a sinistra), applicando le funzionalità speech-to-text. Le accelerazioni anormali e le velocità eccessive sono poi elaborate in tempo reale per fornire al guidatore un feedback “immediato” e “certo” circa i comportamenti di guida. Tutte le informazioni raccolte, i comportamenti durante la guida e la performance complessiva di “guida sicura” sono ovviamente disponibili al guidatore sullo smartphone o collegandosi al portale, sia come valori puntuali che come trend di periodo.
Simposio 2: La BBS in ambito sanitario – Roma, 14 giugno 2017
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Carlo Guastamacchia (prof. a. c. dell’Università Vita-Salute S. Raffaele di Milano)
Abstract
S’intende per prevenzione la “predisposizione con misure utili a evitare eventi dannosi”. L’evento dannoso trattato è la salute. Si definisce il termine “comportamento” secondo la formula skinneriana A-B-C (Antecedent-Behavior-Consequence) e secondo la formula ergonomica P-E-R (Preparazione-Esecuzione-Riordino). La possibilità di prevenzione è massima alla nascita e si annulla con la morte. L’impegno operativo alla salute è imposto dall’articolo 32 della Costituzione, cui si ispira il Codice Deontologico della FNOMCEO, a partire dall’Articolo 20. L’ispiratrice primaria di ogni forma di prevenzione è la lungimiranza. Per realizzare la prevenzione i precetti determinanti sono stabiliti dalla OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in 9 punti-chiave: 1) Attività fisica; 2) Dieta sana; 3) Non fumare; 4) Non bere alcolici; 5) Vaccinarsi; 6) Sesso sicuro; 7) Ridurre lo stress; 8) Sicurezza stradale; 9) Buona igiene quotidiana.
Daniela Angeloni (Direttore Operativo Risorse del Salvator Mundi International Hospital)
Abstract
L’Italia è collocata in fondo alla classifica europea in tema di infortuni sul lavoro. Tale dato fa riflettere, soprattutto se riferito al contesto sanitario, dove la sicurezza clinica è l’elemento fondamentale per la realizzazione di un progetto assistenziale efficace e mirato al paziente. Uno degli obiettivi primari che ci siamo prefissati in Salvator Mundi International Hospital è proprio quello di lavorare in sicurezza. L’introduzione del protocollo B-BS all’interno della nostra Struttura ha consentito di consolidare un percorso di creazione ed implementazione della cultura della sicurezza iniziato nel 2012, grazie all’avvento di una direzione sanitaria ed operativa particolarmente sensibile alle tematiche della sicurezza clinica. Nel dicembre 2015 è stato intrapreso un processo di introduzione del protocollo B-BS all’interno dei reparti di degenza, radiologia e sala operatoria. Scopo fondamentale del progetto è la riduzione dei comportamenti non sicuri, con un contestuale aumento di quelli sicuri. Ciò a beneficio sia del paziente, che dei professionisti operanti all’interno della nostra Struttura.
Valentina Crusi, Sergio Moro, Désirée De Antoni
(IRCCS – Centro di Riferimento Oncologico di Aviano)
Abstract
Nel giugno 2014, grazie ad un finanziamento dell’INAIL e del Ministero della Salute, AARBA (Association for the Advancement of Radical Behaviour Analysis) ha implementato il Protocollo Behaviour-Based Safety (B-BS) presso alcune aree pilota (afferenti al Dipartimento Chirurgico) dell’IRCCS – Centro di Riferimento Oncologico (CRO) di Aviano. Questo ha reso il CRO la prima realtà sanitaria italiana nella quale la B-BS è stata implementata. I dati hanno mostrato il ruolo chiave del protocollo B-BS non solo relativamente alla riduzione degli infortuni per gli operatori sanitari (da 8 infortuni nel 2014 a 1 infortunio avvenuto nel 2016), ma anche in relazione al monitoraggio continuo di comportamenti atti a ridurre il rischio clinico per il paziente (es. il lavaggio delle mani secondo il Protocollo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità). Dopo due anni dall’inizio della sperimentazione, visti gli eccellenti risultati raggiunti, il CRO ha deciso di estendere l’applicazione del Protocollo anche alle restanti aree del Dipartimento Chirurgico e all’intero Dipartimento Medico. L’obiettivo dell’articolo è quello di esporre i risultati conseguiti nel Dipartimento Chirurgico del CRO e descrivere i più recenti passi che hanno portato all’estensione del Protocollo all’intero Dipartimento di Oncologia Clinica dell’IRCCS – CRO di Aviano.