L’effetto auto-osservazione sulle performance di sicurezza degli autisti di autobus
di Di Ryan Olson e John Austin (Western Michigan University)
Esistono a oggi poche valutazioni sperimentali di processi di BBS applicati a lavoratori isolati. Gli stessi ricercatori, sia in laboratorio sia in contesto aziendale, hanno studiato l’efficacia dell’auto-monitoraggio come una strategia di miglioramento delle performance, ma è necessario un ulteriore passo per capire la potenzialità di queste tecniche nel miglioramento dei comportamenti sicuri, per scoprire le buone pratiche da adottare con lavoratori isolati.
In questo studio, quattro autisti di autobus, con in media 20,5 anni di esperienza, hanno auto-osservato i propri comportamenti di sicurezza e hanno ricevuto feedback sui dati da loro stessi prodotti. I capisquadra hanno usato comunicazioni via radio per avvisare i partecipanti a completare le checklist di auto-osservazione e hanno condotto a loro volta osservazioni straordinarie. Entrambi, operatori e capisquadra, non erano a conoscenza della presenza di ricercatori intenti a misurare le performance di ogni attore del processo fingendosi passeggeri degli autobus.
E’ stata usata una baseline multipla per valutare l’effetto dell’intervento sui quattro obiettivi di performance. L’intervento ha portato a un aumento del 12,3% nelle performance di sicurezza del gruppo, con progressi individuali variabili tra il 2% e il 41%, a seconda degli obiettivi.
I risultati sono stati letti alla luce dei risultati già ottenuti da processi di BBS in essere per operatori isolati: la ricerca è nata dall’esigenza di stabilire quali componenti del processo di auto-osservazioni siano più efficaci.
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Una recensione degli ultimi scritti di Skinner Recent Issues in the Analysis of Behavior
di Di Roberto Truzoli (Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano)
Difesa del comportamentismo è una raccolta degli scritti di Burrhus Frederick Skinner. Fu pubblicato la prima volta nel 1989 con il titolo Recent issues in the analysis of behavior. Questa traduzione, a cura di Armando Editore, riscopre il pensiero del padre della Behavior Analysis, che spaziando da riflessioni teoriche a tematiche professionali fino a precisazioni personali offre una visione intellettuale insolitamente affascinante e moderna di tematiche fondamentali del comportamento. Partendo da un’analisi etimologica delle parole, Skinner collega il loro significato originario a principi base del comportamentismo, e discute concetti quali l’amore, l’Io, le sensazioni, il percepire o il pensare solitamente ritenuti appannaggio di altri approcci.
Come è noto, l’Autore si muove nell’ambito di una psicologia concepita come scienza sperimentale, e come tale appartenente alle scienze naturali: alla psicologia ha dato una caratterizzazione specifica e originale nota come comportamentismo radicale che si occupa dell’analisi sperimentale del comportamento come funzione di variabili ambientali.
L’analisi sperimentale del comportamento (behavior analysis) nel corso degli anni è penetrata nei tradizionali settori applicativi della psicologia, ma ha anche incontrato ostacoli sulla propria strada probabilmente perché propone una visione dell’uomo che si scontra con il senso comune, con interessi economici, con principi etici, religiosi e politici, con i meta-messaggi impliciti nel linguaggio quotidiano e in un certo gergo psicologico. A tutto ciò va aggiunto il recupero negli Anni 60 della mente come oggetto di studio.
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Precision Teaching ed ipertesto a confronto
di Simona Errico, Francesca Cavallini e Silvia Perini (Università di Parma, Facoltà di Psicologia)
La ricerca descrive e confronta gli effetti di tre differenti metodologie di auto-apprendimento, Precision Teaching, ipertesto e studio condotto su materiale cartaceo, in un campione di 42 bambini di scuola elementare. Obiettivo dell’intervento è valutare le potenzialità delle nuove tecnologie, come strumenti per migliorare ed integrare la didattica tradizionale. Lo studio evidenzia e descrive le caratteristiche dei software informatici utilizzati, Precision Teaching e Ipertesto, offrendo una panoramica aggiornata e critica delle tecnologie didattiche a disposizione di chi fa educazione.
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Un contributo alla discussione di Roberto Truzoli (Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano)
L’apprendimento è l’elemento cruciale dello sviluppo umano e tecnologico di una società. In un terreno minato, si affrontano gli approcci più disparati e alcuni di questi vogliono sottrarsi alla rigorosità del metodo scientifico e trovar fortuna in altri modi, meno nobili. Ma l’evidenza empirica dà i suoi frutti e la Behavior Analysis recupera consenso a fronte dei risultati ottenuti con patologie gravi, come l’autismo. L’autore ne ripercorre gli ultimi passi e offre una riflessione al tema della collaborazione tra i due realtà di valore.
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Insegnamento dei numeri a un soggetto adulto
di Alessia Chiari, Francesca Cavallini e Silvia Perini (Università di Parma, Facoltà di Psicologia)
Individualizzare un intervento educativo non significa utilizzare procedure d’insegnamento in un rapporto uno a uno, ma pianificare e mettere in atto modalità d’istruzione e programmazione sulla base delle competenze e dei bisogni di ogni singolo allievo, tenendo conto delle differenze individuali (Perini, Bijou 1993). La ricerca, partendo da tali riflessioni, si propone di valutare l’efficacia della metodologia Precision Teaching nell’insegnamento, a soggetto adulto con deficit cognitivo globale, della discriminazione corretta dei numeri da 0 a 9. In particolare viene considerata e discussa la validità del P.T. nel promuovere acquisizioni e abilità funzionali allo sviluppo dell’autonomia lavorativa: il soggetto è inserito in un Centro Socio-Educativo d’Addstramento al Lavoro. Particolare rilevanza è stata attribuita al concetto di application, la capacità di trasferire le conoscenze apprese al contesto lavorativo. White (2005) sottolinea che “la metodologia del Precision Teaching funziona quando è in grado di produrre comportamenti fluenti non circoscritti e limitati ad ambienti artificiosi ma estesi alla vita reale (.…..); qualsiasi programmazione educativa, soprattutto se “speciale”, dovrebbe contemplare il raggiungimento congiunto di obiettivi di training e di generalizzazione e, qualora quest’ultima non si verifichi, sarebbe opportuno una revisione generale del programma”.
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