In occasione del XIV Congresso Europeo di B-BS, tenutosi online dal 24 al 27 giugno 2020, ha avuto luogo un workshop in cui sono intervenuti John Austin (Direttore di Reaching Results) e Bob Cummins (CEO di Sodak Limited). Durante il workshop gli esperti hanno introdotto i concetti base dell’analisi del comportamento applicata ai contesti aziendali e hanno fornito importanti contributi in merito alle azioni virtuose da adottare nella fase cruciale di rientro a lavoro nell’era del Covid.
Le società sono sistemi complessi, istituzionalizzati, in cui operano diverse categorie di lavoratori, ognuno con il suo specifico obiettivo. I leader influenzano l’ambiente in cui i dipendenti operano, condizionando quindi l’adozione di una vasta gamma di comportamenti finalizzati all’ottenimento degli impegni assunti dall’azienda. Qualora si presentino problematiche di carattere gestionale è importante individuare con precisione i comportamenti disfunzionali adottati dai lavoratori e la rete di concause che ha contribuito alla loro adozione. A tale scopo è essenziale aver presente che i comportamenti sono azioni osservabili e fisicamente misurabili, che si manifestano all’interno di un ampio contesto, in cui diversi agenti incoraggiano o disincentivano la reiterazione degli stessi. Gli esperti hanno quindi sottolineato il ruolo cruciale dei leader nel gestire in modo appropriato l’ambiente di lavoro. Per poterlo fare è innanzitutto essenziale che si passi da una visione incentrata sul profitto ad un approccio basato sulle persone e sul loro benessere, soprattutto nel contesto della sicurezza sul lavoro. Il ruolo della dirigenza dovrebbe essere finalizzato alla definizione specifica degli obiettivi e dei comportamenti desiderati dai dipendenti, allo scopo di diminuire l’incertezza e consentire ai lavoratori un maggiore controllo sui propri risultati. Un errore comune adottato dalle aziende in questo frangente consiste nel considerare i problemi aziendali in modo generale, assumendo una presunta uniformità culturale, valoriale ed educativa tra i dipendenti. Questa tipologia di approccio denominato durante il workshop “blanket approach” è basato su assunzioni erronee che non tengono conto della realtà fenomenica nella quale le aziende operano, ma è spesso adottato in quanto ritenuto economicamente conveniente dalla dirigenza. In realtà sul lungo periodo sortisce l’effetto opposto. L’unico sistema di provata efficacia empirica allo scopo di ottimizzare sia i processi produttivi che il benessere dei dipendenti è l’OBM (Organizational Behavior Management). L’OBM richiede che si individuino comportamenti target, di cui è necessario campionare nel tempo alcuni parametri fisici (frequenza, durata, latenza o intensità). In seguito, dopo aver ottenuto una stima ottimale della baseline, si stabilisce un intervento mirato alla modifica dei parametri stessi. Gli interventi consistono primariamente nella somministrazione di feedback verbali e rinforzi positivi come stimoli conseguenti al comportamento osservato. È anche previsto l’utilizzo del rinforzo negativo, della punizione e di un possibile sistema premiale. Queste ultime tecniche sono però meno efficaci e andrebbero adottati solo in casi ad hoc, mai di default, pratica che però avviene spesso nei contesti aziendali.
Per quanto riguarda gli interventi adottati per prevenire i comportamenti a rischio nel campo della sicurezza sul lavoro esiste una branca dell’OBM, denominata B-BS (Behavior-Based Safety), che è considerata allo stato dell’arte la migliore tecnica per ottenere risultati concreti, e quindi anche nell’ottica della prevenzione al Covid è ritenuta dagli esperti il miglior approccio implementabile. Considerata la complessità esperienziale e gestionale che questi interventi richiedono, è opportuno che vengano adottati da consulenti che abbiano maturato un’opportuna competenza nel settore delle scienze comportamentali applicate.