Il protocollo B-BS al reparto odontostomatologico di Milano.
Evidence-Based Safety: esempi di applicazione dei metodi scientifici per la riduzione di comportamenti a rischio in ambito sanitario
Roma, 29 aprile 2014 – Il protocollo di B-BS, anche se applicato nei suoi elementi essenziali, è capace di produrre quel miglioramento nella frequenza e nella qualità dei comportamenti di sicurezza e di igiene degli operatori delle aziende ospedaliere.
L’esito della sperimentazione AARBA–INAIL condotta presso un reparto odontostomatologico di un ospedale di Milano sono stati comunicati dal professor Fabio Tosolin, presidente di AARBA, al convegno “Analisi dei rischi e degli infortuni lavorativi – per lo sviluppo di azioni e strumenti finalizzati al miglioramento delle condizioni di lavoro”, organizzato da INAIL, Vedi programma.
I ricercatori di AARBA hanno avviato la sperimentazione proponendosi di ottenere l’aumento dei comportamenti di igiene e sicurezza degli operatori al duplice scopo di – ridurre il numero di infortuni e malattie professionali degli operatori sanitari – ridurre i danni ai pazienti (es. infezioni ospedaliere, cadute accidentali)
L’intervento presso la clinica è consistito in queste fasi
1) definizione dei comportamenti target grazie all’aiuto di medici, infermieri, igienisti e assistenti odontoiatrici;
2) osservazione e misurazione sul campo dei comportamenti “sicuri” e “a rischio”;
3) erogazione di feedback agli operatori osservati
Ogni comportamento rilevante è stato misurato prima e dopo l’intervento, per quantificare il miglioramento generato dal protocollo di B-BS.
I risultati mostrano il significativo effetto dell’osservazione e del feedback sui comportamenti osservati: per esempio, del comportamento “lavare le mani prima e dopo ogni intervento”, è stata rilavata una frequenza iniziale del reparto pari al 5% (4 volte su 74); dopo 4 settimane di trattamento la frequenza è salita a 42 su 56, pari al 75%.
L’87% di comportamenti “a rischio” nell’uso dei guanti nello staff di conservativa, come per esempio toccare i cassetti, il computer, la sedia… che dopo l’intervento è stato ridotto al 26%, con una diminuzione quindi del 61%; o ancora il comportamento già virtuoso dello staff degli igienisti, che da un 88% di corretti utilizzi della mascherina sale ancora fino al 93% durante le ultime due settimane di intervento.
Infine lo strumento della checklist ha permesso un’analisi funzionale delle cause che hanno condotto gli operatori al comportamento a rischio; per il lavaggio delle mani ad esempio, il 61% dei comportamenti a rischio analizzati è riconducibile a una carenza di motivazione negli operatori, fattore principale che il processo di B-BS va ad accrescere il 19% dei comportamenti a rischio analizzati sono dovuti a carenze strutturali a cui l’organizzazione potrà mettere riparo, come procurarsi un sapone meno abrasivo per le mani o acquistare le lenti adeguate all’utilizzo della lampada fotopolimerizzante, così come segnalato dagli operatori osservati
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